
Va bene lo ammetto, sono un libromane; non che legga poi così tanto, in realtà. È che mi piacciono i libri, sono attratto dalle copertine, dagli indici, dall'impaginazione. Il contenuto, spesso, arriva dopo: se questo è anche buono, allora sono davvero contento.
La lista dei libri "che sto leggendo" è, e sarà sempre, lunga; ma io leggo poco e con discontinuità.
Cosa ho fatto oggi? Ho letto un po':
pag. 32-72 de "L'inglese (nuove lezioni semiserie)" di Beppe Severgnini, un autore antipatico, troppo sicuro di sé, spesso paradossalmente inconcludente (e che boccerebbe il mio avverbio in -mente). Però mi piace, proprio perché, cosa rara in Italia, le cose le dice.
Ho letto in 2 giorni (un vero record per me) il suo "L'italiano (lezioni semiserie)" e seppur non entusiasmante, me lo sono goduto: non che ora scriva meglio, intesi, però ho sorriso, nel leggerlo. A seguir i suoi consigli, il mio post sarebbe finito alla terza riga: i suoi suggerimenti su come scrivere un telegramma di condoglianze portano a risultati di una freddezza particolare, quasi ironica.
Cari Vera e Velio,
ho saputo della zia Veronica: mi dispiace. Vi sono vicina, e vi abbraccio. Se posso esservi utile, sapere dove trovarmi.
Un po' come dire: "Scusate vado di fretta, però tanto avete il mio numero, qualsiasi cosa. Però se prendete l'appuntamento dalla segretaria è meglio".
A pensarci bene forse la sua era proprio una provocazione, quasi a dire: va bene essere stringati, ma con le dovute eccezioni. Credo di no.
Pericolose le divagazioni. Vuol dire che non descriverò il contenuto delle 40 pagine lette oggi, né descriverò cos'altro ho fatto: recupererò.
Buonanotte.